POESIE VECCHIE E NUOVE,
PER LA VITA FELICE
GLI SCORPIONI DELLE LANGHE
POESIE CON RADICI
di Tiziano Fratus,
prefazione di Giovanni Tesio (TuttoLibri)
La Vita Felice, Milano
132 pp, € 13.00, Collana Agape [poesia]
Isbn 9788877990038
Scheda libro sul sito della casa editrice
Prime presentazioni:
Torino, 22 novembre 2012, ore 19, Libreria Diari di Viaggio
Ivrea, 2 dicembre 2012, ore 18, Libreria Cossavella
Pinerolo, 13 dicembre 2012, ore 18, Poeteca della Biblioteca Alliaudi
Chi apre questo libro rischia grosso:
dalle dita dei piedi potrebbero spuntare radici
e dalle mani fronde di carpino o corbezzolo
[…] Doveva provare a lasciarsi tutto alle spalle,
cercare qualcosa di nuovo, qualcosa di
nascosto, forse quel qualcosa la cui esistenza
era totalmente nascosta
Dalla prefazione: Qualcosa nel mondo poetico di Tiziano Fratus è cambiato […] A stupire nel “secondo” Fratus è – insieme con un rasoterra che va in cerca quasi di un’esibita atonalità, l’associata esigenza di un dire trasparente, che non cerca più gli incroci spericolati della congerie […] si è fatto domestico e ha fatto respirare anche le parole di quella che chiama “poesia ambientale” […] Fratus imbarca orienti e occidenti in un atlante espanso di geografie emozionali o emotive. E va in cerca di sé dentro quel respiro planetario, cui si richiama la “terra madre”. […] Tutto questo si traduce in una sorta di apertura infinita, di fraternità o fratellanza dichiarata […] Poesia come “umanità in cerca di un abbraccio”. Nell’età delle passioni tristi, e dell’incapacità di amare (…), la voce della poesia continua – attraverso Fratus – a proporci le emozioni più robuste e vitali. […] Il nuovo libro, che in parte attinge al passato e più robustamente coniuga il presente (denota) un tratto fortemente visivo e a volte visionario: come se tutto si traducesse in una vista talmente acuta da trasformarsi in visione. […] Un secondo tratto, più narrativo: ossia la buona disposizione a raccontare le storie (personaggi, incontri, situazioni che da quella visività affiorano). Un terzo tratto – stilistico – di forte vigilanza e di grande controllo espressivo. E ovunque una disposizione non già all’emozione dichiarata ma piuttosto all’immagine che la dice, all’incontro che la sviluppa, al dialogo che la suggerisce, al tu che l’accoglie.

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