Neologismi per una Doctrina gigantea

NEOLOGISMI E DEFINIZIONI

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Nel corso del tempo e dell’esperienza Tiziano Fratus è andato a imbastire un vocabolario di neologismi e termini antichi che ha ridefinito, atti a meglio interpretare e connotare il proprio personale, intimo, profondo rapporto con la natura. Dalle dure stagioni di rifiuto del resto dell’umanità alla nascita del concetto-seme di Homo Radix, dallo sviluppo della concezione della Dendrosofia al perfezionamento della pratica di meditazione in natura che ha condotto all’eco o silvo buddismo, o buddismo agreste. Un paesaggio semantico che va a definire i confini di un vero e proprio “tempio delle radici“.

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Uomo radice – s. m. [lat. hŏmo radix] (pl. uòmini radice) – 1. Uomo o donna che vive quotidianamente un rapporto di stretta connessione con la terra e gli elementi naturali e vegetali, con particolare attenzione alle proprie radici locali, valorizzando i beni e le risorse della terra in cui vive e lavora. – 2. E’ uomo o donna radice quell’individuo che sa girare il mondo costituendo nuove connessioni con il paesaggio che si trova ad attraversare. Elemento centrale della connessione è l’albero, in particolare l’albero secolare e/o l’albero monumentale.

Dendrosofia – s. f. [dal gr. δένδρον (déndron), «albero» e σοφία (sophìa), «sapienza, conoscenza, amore»] – 1. La dendrosofia è una branca del sapere che unisce le diverse tipologie di conoscenza riguardanti la storia, la biologia, la botanica, gli studi forestali, l’antropologia, la letteratura ecc. relative agli alberi e ai boschi. 2. Pratica della meditazione che prevede l’immersione in un ambiente naturale, quali riserve, paesaggi montani o foreste vetuste, deserti, per coltivare la pace interiore.

Umanesimo silvestre o terrestre – (s. m.) Afflato culturale ed esperienziale che porta individui e gruppi di persone a vivere a stretto contatto con la natura, in special modo in ambienti connotati da alberi, boschi, foreste e/o montagne; filosofia di riconquista di un’esistenza connessa allo spirito della natura. Molte opere artistiche e letterarie ne sono profondamente pervase.

Forestare – v. intr. [der. di foresta] – Crescere secondo la propria natura o indirizzati da criteri selezionati; si dice soprattutto in prima persona, Io foresto nel senso di crescere, approfondire, ampliarsi, evolversi, maturare, lasciarsi andare. 

Alberografia o Dendrografia – s. f. (pl. alberografie, dal lat. Arbor e dal gr. Graphos – pl. dendrografie, dal gr. Dendron e Graphos). Ricerca atta a individuare in un preciso territorio locale, comunale, provinciale o regionale, la tipologia delle specie arboree presenti, nonché la dimensione, l’età e le caratteristiche degli esemplari di maggiore stazza. L’alberografia o dendrografia è un processo di mappatura preliminare alla definizione di soluzioni per una maggiore conoscenza e valorizzazione di un territorio; per estensione e semplificazione ritratto di un albero o di un bosco.

Anima arborescens – s. f. [dal lat. anima, anima, spirito ed arborescere, frondare, rinascere sotto forma di albero] – Un individuo che percepisce un sentimento di fratellanza, prossimità e intimità con gli alberi e tutto quel che abita un bosco o una foresta.

Cercatóre di alberi – s. m (pl. cercatóri di alberi). – 1. Uomo o donna che dedica parte della propria esistenza alla ricerca di alberi monumentali, secolari o di pregio. – 2. Uomo o donna che opera in un ente che si occupa della tutela degli alberi nelle città, nelle campagne o nei boschi. – 3. Uomo o donna ossessionato dalla bellezza degli alberi.

Comunione arborea – (s. f.) Abbandonarsi all’abbraccio degli alberi, camminare in solitudine nei boschi, in un giardino alberato, in un luogo remoto. Meditare accanto ad un albero o ai piedi di un arboreto. Sentirsi connessi al respiro del mondo naturale, del pianeta, del cosmo.

Bambino radice – s. m. [lat. puer radix] (pl. bambini radice). – 1. Bambino e bambina che vive quotidianamente un rapporto di stretta connessione con gli elementi naturali e vegetali, con le altre specie viventi animali. – 2. E’ bambino o bambina radice colui o colei che si prende cura di un pezzo di paesaggio, il giardino di casa o l’albero nel prato davanti alla scuola, gli animali al canile municipale o semplicemente chi lavora con altri bambini per una maggiore consapevolezza ecologica ed ecosofica, immergendosi quanto più possibile nel paesaggio.

Crononàuta – s. m. [dal gr. Κρόνος (kronos), «tempo» e ναύτης (nautes), «navigante»] – Colui o colei che viaggia nel tempo. – 1. Viaggiatore che grazie ad una macchina del tempo avanza e indietreggia nei secoli e nelle ere della Terra o di un altro pianeta. – 2. Un cercatore di alberi secolari o monumentali è un crononàuta poiché avvicina alberi che hanno vissuto secoli o millenni. – 3. Possono essere considerati crononàuti quegli studiosi che si occupano di civiltà estinte, quali antropologi, storici, archeologi, storici dell’arte, e di recente classificazione paesologi e abbandonologi.

Vioteca– s. f (pl. vioteche). Stazione libraria a disposizione dei viaggiatori dove raccogliere e depositare libri, mappe e comunicazioni. Sono distribuite nelle vallate del nord Italia e vengono gestite da privati e/o associazioni.

Dendrofonìa – s. f. [dal gr. δένδρον (déndron) «albero» e ϕωνή (phōnḗ) «suono»]. – Composizione ricavata registrando i suoni e i rumori prodotti da un albero, talvolta in diverse condizioni atmosferiche, mixati ed eventualmente accompagnati o intercalati da musiche composte per l’occasione.

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In pellegrinaggio fra i parchi nazionali e statali della California.

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Foresta scolpita – s. f. (pl. foreste scolpite). – Popolazione di alberi vetusti e contorti, spesso presente in quota al limite vegetazionale, intorno ed oltre i duemila metri.

Pinosàuro – s. m (pl. pinosàuri). – 1. Esemplare di albero del genere Pinus appartenente a diverse specie che si trovano ad alta quota sui dirupi e le creste di montagna; hanno assunto forme spettacolari e sofferte, tanto da ricordare le striature e le muscolature di certi grandi rettili o le forme levigate degli scheletri. – 2. I Pinosàuri del Massiccio del Pollino, appartengono alla specie pino loricato (Pinus leucodermis o Pinus heldreichii), fra Basilicata e Calabria; – 3. I Pinosàuri del bosco dell’Alevè, disseminati fra i 1700 ed i 2900 metri del bosco di pini cembri (Pinus cembra) in Valle Varaita, Piemonte; – 4. Il Pinosàuro serpentiforme di Roia, pino cembro monumentale caduto e ricresciuto in maniera molto curiosa, a forma di serpente, a quota 2200 metri in Alto Adige; – 5. I Pinosàuri delle Montagne Bianche in California, gli alberi viventi più antichi del pianeta con oltre 5000 anni, appartenenti alla specie pino longevo (Pinus longeava) e studiati per la prima volta negli anni Cinquanta del XX secolo dal professore Edmund Schulman.

Albero-elefante – s. m. (pl. alberi-elefante). – 1. Alberi di grande dimensione, conosciuti e venerati per la loro età plurisecolare o millenaria. – 2. Alberi dai tronchi e le forme complesse e spettacolari paragonati ai pachidermi africani e asiatici per assonanza geometriche. – 3. Alberi vetusti che portano secoli e secoli nelle proprie cortecce e sono custodi del tempo, come gli elefanti che sono fra gli animali maggiormente dotati di memoria.

Castanodónte – s. m. (pl. Castanodónti, dal lat. castanea, castagna), il termine designa esemplari di castagno dalle dimensioni ragguardevoli, plurisecolari e dalle forme irripetibili. Data l’età la circonferenza dei tronchi, alla misura standard di un metro e trenta da terra, è superiore ai sette e agli otto metri, superando eccezionalmente i dieci. Possono presentare caverne alla base, scavate dall’azione di carie o dalla negligenza dell’uomo. Possono essere riconosciuti fra i monumenti della natura, protetti per legge e da staccionate. Ve ne sono alcuni entro i quali i proprietari hanno ricavato sedute e luoghi per il riposo e l’accoglienza di conoscenti, come avviene al Castagno Miraglia nelle foreste del Casentino, a poca distanza dal monastero di Camaldoli (AR), o all’Osteria del Bugeon, nel comune di Camugnano (BO). I più grandi d’Europa si trovano sulle pendici dell’Etna e sono noti come Castagno dei Cento Cavalli e Castagno di Sant’Agata o della Nave, con un’età stimata superiore ai duemila anni.

Arborgrammaticus – s. m. (pl. invariato, dal lat. arbor, albero e grammaticus, maestro). Arborgrammaticus è il grande albero che regola la vita e il tempo, è il re della foresta, è Dio per gli uomini, memoria e testimone ultimo della storia di quel pezzo di mondo. Ci sono cercatori di alberi e uomini radice che li studiano, li ammirano, tentano di catturarne il canto.

Silvario – s. m. (pl. silvari, dal lat. Silva, -ae). Forma di narrazione che procede visitando, di tappa in tappa, diversi boschi o foreste o selve o arboreti o giardini o altri luoghi ove centrale è la presenza degli alberi e/o un ritorno spirituale ad una dimensione selvatica. Talora i silvari alternano le vicende e gli episodi di una storia a capitoli dedicati a forme eterogenee di cultura dendrosofica.

Impietràre – verbo intr. [dal lat. petra, roccia, rupe, scoglio] – 1. Dell’uomo che desidera, in spirito, radicarsi altrove, in qualcosa di solido, che può essere la cima di una montagna, la grotta, il tronco di un albero vissuto, un fiume, una cascata, un oggetto a cui lo lega un particolare sentimento. – 2. L’infinito è spesso sostantivato, spec. in locuzioni quali sull’i., all’i., con il sign. (proprio o fig.) di rinascita, destino. Part. pass. impietrato, anche come agg. e sost.

Dendrorama – s. f. [pl. invariato, dal gr. δένδρον (déndron), «albero» e ὅραμα (orama), «veduta»] – 1. Scatole o recipienti contenenti frammenti raccolti in un bosco, quali legni, semi, foglie, cortecce, fiori essiccati o quant’altro il bosco  restituisca. Talora vi si inseriscono poesie, fotografie, filmati, registrazioni audio, libelli. – 2. Particolare declinazione della poesia visiva che si può manifestare in stampe o pitture di grande formato accompagnate da testi poetici e/o narrativi, piuttosto che in cartoline che rappresentano boschi o alberi e riportano testi poetici e/o narrativi.

Dendrotèca – s. f. [dal gr. δένδρον (déndron) «albero» e ϑήκη (tèca) «deposito»] – Raccolta di testi che hanno al centro il tema dell’albero, siano essi di carattere scientifico, naturalistico, letterario, poetico o turistico. Ne possono far parte anche album illustrati, disegni, pitture o dipinti, registrazioni di suoni, immagini raccolte in database digitali. Silvari e dendrofonie.

Percorso arbomonumentale – s. m. [pl. percorsi arbomonumentali, dal lat. arbor, «albero»] – Itinerario tracciato o informale che conduce il visitatore alla scoperta di uno o più grandi alberi, quali alberi rari, alberi annosi, boschi vetusti, monumenti della natura ufficialmente riconosciuti, alberi che hanno una storia importante. I percorsi possono snodarsi in riserve naturali, giardini storici, orti botanici o nel tessuto urbano di un comune.

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Meditare fra i boschi dell’arco alpino italiano.

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Interrestràre – verbo intr. Crasi delle parole incanto, terrestre, camminare e meditare. Azione che produce un sentimento di meraviglia camminando in una valle o in un luogo colmo di bellezza: Ho interrestrato fra i più grandi faggi del Monte Menna; voglio andare a interrestrare nei parchi della California.

Oratio silvestris – s. m. [dal lat. oratio, discorso, argomentazione, e silvester, dedicato al bosco, boscoso] – Discorso pubblico dedicato ad un rapporto stringente fra uomo e albero, può abbracciare considerazioni di carattere naturalistico, botanico, zoologico, storico, artistico, poetico, psicologico o religioso.

Silvo o Eco buddismo – s. m. [dal lat. selva, bosco, dal greco oikos, casa, ambiente] – Pratica di meditazione nei boschi, ispirata agli insegnamenti di maestri buddisti del passato e del presente; essa si articola anzitutto in esercizi di meditazione seduta (zazen) e cammino meditato o meditazione camminata, a cui possono seguire letture di classici del genere e di altre forme di spiritualità o scrittura di poesie. Si esercitata preferibilmente nelle foreste di montagna o nei boschi delle campagne, nondimeno negli arboreti e nei parchi pubblici o privati delle città.

Meditatio silvestris – s. m. [dal lat. meditatio, meditazione, contemplazione, e silvester, dedicato al bosco, boscoso] – Pratica di meditazione condotta in solitaria o in gruppo fra gli alberi e gli ambienti di un bosco o di una foresta.

Delirium arboreum – s. m. [dal lat. delirium, delirio, passione o desiderio ardente, e arbor, albero e arboreus, arboreo, relativo ad un albero] – Caleidoscopio di forti emozioni che si sprigionano incontrando un grande albero monumentale o perlustrando una foresta annosa.

Buddismo agreste o pastorale – s. m. Esperienze e pratiche che si nutrono di principi buddisti e si sviluppano in ambienti agresti e montani, in spazi all’aperto quali boschi, foreste, campagne o riserve naturali.

Bosco miniato – s. m. Forma di scrittura dal tono poetico e filosofico che descrive un intimo legame tra umanità e naturalità, con speciale attenzione per le selve e le foreste; per estensione si intende natura miniata ogni forma di scrittura breve, in versi, in prosa o in immagini, che descriva un rapporto stretto con una dimensione arcaica ed elementare dell’esistenza.

Desiderium o Nostalgia sequoiarum – s. f. [dal lat. desiderium, nostalgia, e sequoia, l’albero di sequoia, e dal greco nostos ritorno, e algos, dolore, il dolore del ritorno] – Nostalgia dell’ebbrezza provata camminando nei parchi nazionale e statali della California, laddove svettano quei monumenti naturali e millenari che sono le immense sequoie giganti o costali, a seconda della specie di appartenenza.

Autunnare – v. intr. [da autunno] (aus. avere) – Immergersi nei boschi, nelle campagne e nei giardini nella stagione dell’autunno, ammirando i colori delle foglie, i sentieri, gli ambienti agresti e silvani con spirito malinconico.

Comunione arborea – s. f. Abbandonarsi all’abbraccio degli alberi, camminare in solitudine nei boschi, in un giardino alberato, in un luogo remoto. Meditare accanto ad un albero o ai piedi di un arboreto. Sentirsi connessi al respiro del mondo naturale, del pianeta, del cosmo.

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