I sandali del Buddha

In cammino tra alberi, boschi e parole

I sandali del Buddha

I SANDALI DEL BUDDHA
Una manciata di boschi miniati

Editore: Eremo delle Radici
30 pp | edizione digitale
>>> Copertina
>>> I sandali del Buddha (pdf)
>>> Ascolta I sandali del Buddha (mp3, durata: 7 min. e 39 sec.)
>>> Estratto – buddha delle radici (nuova versione)
>>> Estratto – sutra degli alberi
>>> Estratto – il gioco del bosco
>>> Estratto – il gioco del vento
>>> Estratto – autoritratto di paesaggio con gelso
>>> Estratto – un sentiero tracciato nel bosco dei poeti
>>> Estratto – parsimonia
>>> Estratto – invernare
>>> Estratto – un uomo
>>> Estratto – la stanza

Anima arborescens

Quando mi abbandono alla lingua della foresta divento parte di un rito d’eucarestia arborea, un atto d’amore che il Creato ci offre per imparare ad ascoltare la sua voce e la nostra più intima natura. Quel che mi unisce ai grandi alberi è il silenzio, è questo silenzio che li abita da secoli o da millenni che incerniera loro e la mia anima, è il silenzio che non ha bisogno di esprimersi, di manifestarsi, che ci mette in comunione. Chiunque s’immerga nelle titubanze e nelle geometrie di un minimo bosco si porta via un pezzo di albero quando ci passa in mezzo, quando si fa ombra fra le ombre. E per contro qualcosa di tuo resta lì, sospeso, a decantare, a precipitare, sottocorteccia, fra le radici. Tu e i maestri silenziosi. La grande, vasta, ruscellante e spumeggiante cascata che sgorga dalla montagna dello Spirito riesce a raggiungere anche la mia piccole anima, questa modesta radice con qualche foglia. Più mi immergo nella pratica meditativa e comprendo la mia inconsistenza e più il respiro di questo flusso si irrobustisce. Sarò forse parte, un giorno, del canto della sorgente, quando avrò smesso di credere all’illusione dell’io che ora mi definisce così nettamente, rispetto al resto del creato e del vivente?

Nel percorso artistico, letterario e spirituale di Tiziano Fratus, la meditazione buddista è entrata a far parte della quotidianità, è una pratica che innerva e coinvolge diversi aspetti della sua modesta esistenza, e di tanto in tanto può carambolare nei processi creativi della scrittura, riversandosi sulla pagina e modellando i versi di qualche bosco inchiostrato, piccoli sentieri, parole talora incise con la linfa delle piante, tracciate nell’acqua o disegnate sulla neve. Eccone una manciata.

PS – Questi e altri boschi miniati sono stati raccolti nell’opera Mater, di prossima pubblicazione.