Diari di un ghiandaio

PICCOLI ATTI ORDINARI 
di un matrimonio silvatico

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Meditazioni stagionali in natura

Ogni anno al principio dell’inverno Tiziano Fratus inizia un ritiro che perdura per alcune settimane e lo coinvolge in una celebrazione intima e silente, un matrimonio silvatico di ringraziamento ai boschi. «Ogni anno al crepitare del mese di dicembre inizio a percepire il richiamo più profondo dei boschi. Li attraverso tutto l’anno ma il gelo che sta per fiorire dalla terra mi strattona come in nessun’altra stagione dell’anno. L’autunno è oramai agli sgoccioli e le prime montagne bianche hanno accompagnato nelle nostre ore i segni dell’incipiente inverno. I boschi si sono per lo più spogliati, in quel gran carnevale che li ha dapprima arlecchinati e poi inghiottiti, tra settembre e novembre.»

Fratus percepisce un richiamo che lo accompagna all’alba, le meditazioni saranno proficue, profonde come in nessun altra parte dell’anno; ogni dicembre e gennaio sono una magia che si ripete. Il suo corpo funziona così, segue un calendario interno. Ed è come se dovesse inchinarsi alle radici e alle forze che operano in questi altri luoghi dopo un anno di camminate, perlustrazioni, adorazioni arboree e incontri nelle foreste e nelle riserve italiane; ma a differenza di quelle volte, mosse spesso da interessi economici o da vanità – perchè non dirlo? Perchè non riconoscere i propri confini? – o articoli da scrivere, partecipazioni a manifestazioni, festival, iniziative culturali, ora invece si tratta come di un omaggio, un ringraziamento senza alcun fine, gli atti di una cerimonia intima che ogni anno va rivissuta. Si potrebbe addirittura ipotizzare che si tratti di ricucire i lembi di un matrimonio silvatico al quale non sono invitati esseri umani, ma al quale partecipano senza saperlo altre esistenze, d’altro canto la fede è un dialogo diretto, aperto, singolare, tra quel “noi” e quel che chiamiamo Dio, cosmo, universo, l’indistinto. Sovviene un passo del padre trappista Thomas Merton (1915-1968), autore e poeta: «Vivo nella foresta per necessità. Mi alzo dal letto nel bel mezzo della notte perché è imperativo ascoltarne il silenzio, da solo e, prono a terra, recito i salmi, in solitudine, nel silenzio della notte […] Il silenzio della foresta è la mia sposa.» (da Dancing in the water of life, la traduzione da Gli abissi infiniti del cielo. Scritti sulla natura, a cura di K. Deignan, Editrice Queriniana, Brescia, 2020).

Arriva il drago rosso

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fuoco fuoco fuoco
ai tuoi pensieri,
fuoco fuoco fuoco
ai tuoi desideri.
quante dimore
costruisci con
l’illusione delle parole?
le radici ardono
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La pratica è silente, più ascolto che parole da dire. Raccogliere ghiande, abbracciare gli alberi e gli spiriti delle acque, delle rocce, dei muschi e delle cortecce per quel che si sente di poter essere, insegnanti muti che impartiscono le loro lezioni soltanto nel rispetto di un ordine geologico, fisico e chimico. Fratus ha abbracciata un buddismo senza appartenenza a scuole, un buddismo che ama definire “agreste”; si inchina tra boschi alleggeriti, laghi brumosi, cascate gelide, in un concilio dei silenzi da condividere con tutti questi segni della natura a due passi da noi; gli occhi di un bambino ritrovato pascoleranno tra geometrie prospettiche, volpi che fuggono, aironi che compaiono e scompaiono, scoiattoli, martin pescatori e foglie marcescenti che assolvono alle loro imprese quotidiane. Ma questa meditazione invernale alla fine si estende sempre più a tutte le stagioni, divenendo una pratica permanenteEcco a seguire alcuni dei suoi diari composti in questi ultimi anni. Una buona lettura.

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AL PRINCIPIO ESISTE IL SILENZIO
Diario invernale 2021-2022

APPUNTI DA UN RITIRO PERMANENTE
Diario estivo 2022

MINIMO DIARIO INVERNALE
Diario 2022-2023

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