RADICI, AMORE, DOLORE, MEMORIA
Indagine sull’identità del vivere
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TF: “Non volevo proprio parlarne. Ma è una esperienza così… squadernante… che infine mi sento quasi di lasciarne un segno. Una traccia. Ieri sera mio padre ci ha lasciati. Le sue condizioni erano gravemente precipitate e alla fine il suo corpo si è arreso. Aveva solo 74 anni. Avevo sempre pensato che sarebbe vissuto fino a 90 o 100 anni. Potevano smontarsi le montagne ma lui sarebbe rimasto dov’era… La morte è un mistero cosi orribile e annichilente… Trasforma ogni ricordo. Ogni umanità. Resta uno spazio cavo… tra l’altro pochi giorni fa se ne è andata Anna Mosca, la poetessa, io l’amavo da tanto… Lei ci scherzava, eravamo amici… Ci siamo concessi una giornata insieme qualche mese fa e lei era cosi sorridente, deliziosa, nonostante schivasse ogni mattina maree di dolore lancinante. Che persone eccezionali si possono incontrare! E il precipizio che ci circonda rende questi incontri ulteriormente significativi. Certo, subito dopo restiamo soli, ma il tempo aiuta a valorizzare questi ricordi, questi echi dal mondo dei nulla.”
Il concetto di Homo Radix nasce nelle stagioni di assenza del padre: un padre ancora in vita ma per varie ragioni silente, remoto, inacessibile. Come tentare dunque di vivere la propria esistenza lontano da questa possente radice? Creando altre radici, radicando in giro, alimentando affetto e caricando di significati personali e forse anche profondi diversi punti nel mondo. Magari luoghi che saranno visitati una volta sola, oltremare, oltreoceano, altri invece prossimi tanto da diventare familiari consuetudini. E così una minima intuizione diventa una ricerca, un viaggio senza fine, e un motore della propria scrittura che si evolve, nel corso di vent’anni, tra saggi, articoli per giornali, poesie, romanzi, storie per bambini, mostre fotografiche, trasmissioni radiofoniche, documentari per la televisione. E che cosa accade quando la prima radice, il padre biologico, ti ritrova, nei suoi ultimi anni e quindi abbandona dolorosamente il mondo? Come cambiano le prospettive, le distanze, i magnetismi? Tante domande ma poche, scarsissime risposte.
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