
Una foresta ricamata
Editore: Mimesis edizioni
230 pp | € 16,00 | Isbn 9791222319407
>>> Pagina sul sito dell’editore
>>> Al Salone del Libro di Torino
>>> Copertina integrale
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>>> Acquista su La Feltrinelli
>>> Premio Foreste 2025
>>> Finalista al Premio Montano
>>> Libri sotto l’ombrellone, 7, Corriere della Sera
>>> Se alberi e esseri umani si abbracciano, Il Manifesto
>>> Intervista con Livio Partiti a Il Posto delle Parole
>>> Intervista e impressioni di Santopietro, ZEST
>>> Estratto – Frontespizio
>>> Estratto – Il coro silenzioso del bosco terrestre
>>> Estratto – L’ultima foresta
>>> Estratto – Selva itinerante
>>> Estratto – Selva itinerante
>>> Estratto – Labirinto Padre
>>> Estratto – Pastorale minore
>>> Estratto – Parsimonia
>>> Estratto – I gatti nascono nelle noci
>>> Estratto – Il padre dichiara il figlio
>>> Estratto – Atti osceni
>>> Estratto – E il mondo tacque
>>> Estratto – Madre crescente
>>> Estratto – Ad un misterioso lettore che deve ancora nascere
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Quasi un album di famiglia
Una foresta ricamata è quasi un album di famiglia, si tratta di minimi atti di meditazione sottoforma di segni d’inchiostro. Tiziano Fratus, homo radix / dendrosofo / cercatore di alberi secolari / autore di boschi miniati nonché buddista silvestre, rilegge le sue poesie e le sue invenzioni più intimamente legate alla natura, e tiene un bilancio, a cinquant’anni, di quel che resta dopo la scomparsa del padre, la scorsa estate, e degli echi di una nonmadre oramai irraggiungibile. Selve reali e selve memoriali, selve scritte e selve silenziose. Una foresta ricamata abbraccia Teatro Bosco Fosco, canto d’amore e fantasticheria alla natura, opera da rivivere possibilmente in una selva; Poesie della nonmadre, preghiera alla e della solitudine di quella che è stata a suo modo la povera, fragile, madre naturale; Inventare un padre è un urlo, uno schianto, un dolore graffiato sulle pagine, sbocciato durante e dopo la scomparsa del padre; Confessione all’albero e Concerto al principio del mondo sono infine ipotesi, forse intuizioni, epifanie.
«Ogni tanto ritorno al bosco per raccontare quel che nel frattempo la penna ha radicato nel regno della carta. Torno semplicemente al bosco per leggere quel che ho composto grazie a questo vasto quanto irragionevole magistero; consegno silenzi e parole insceno un oratorio privato di ricompensa, di ritorno alla fonte dell’ispirazione – la natura, l’albero, le acque che ruscellano, il canto degli uccelli, il fruscio delle ali e delle code e tutta quella fantasia senza fine che può farmi compagnia nel giro di ore che chiamiamo vita» T.F.
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News
Sono disponibili le prime dendrophonie estrapolate da Una foresta ricamata: Abbraccia tuo padre che è una foresta e Pastorale minore con ghiande e orme di lupo, nonché una lunga conversazione (33 minuti) con Livio Partiti al suo celebre podcast letterario Il posto delle Parole. Buon ascolto!
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Hanno scritto e detto di Una foresta ricamata
«In Italia, una voce arborescente si distingue nel paesaggio poetico; l’ultimo lavoro di Tiziano Fratus è Una foresta ricamata. Parole scucite tra selve e silenzi (Mimesis, 2025). Gli alberi e le foreste, tra i quali sempre si addentra per meditar-camminando Tiziano Fratus sono luoghi creativi e ri-generativi, che alimentano la sua dendrosofia. E come se la saggezza degli alberi ispirasse i versi, talvolta in forma di ghianda, di frutto o di foglia, e i franamenti meditativi ricchi di minuti dettagli che insieme paeseggiano, passeggiano e si radicano o volano come senni portati dal vento. Spicca in queste foreste la figura paterna, come figura generativa, conte un albero donatore di vita» Carmen Concilio, L’Indice dei Libri del Mese
«Immergersi nella poesia di Tiziano Fratus è come inoltrarsi in un bosco, nel cuore illuminato dalla linfa vitale della natura, nella vocazione alla bellezza e all’insegnamento dell’eredità umana […] Tiziano Fratus abbraccia il desiderio di osservare e intendere l’energia che solleva e diffonde la domanda esistenziale attraverso le affinità secolari con gli elementi fecondi della vita, nella forza del radicamento, nella saggezza di ogni rinascita, oltre il rinnovamento del dialogo e dell’ascolto. Custode della memoria e delle testimonianze, cattura la poesia nell’incisione della vena espressiva, nella nobile e responsabile risorsa della meraviglia, nella ricchezza dell’imprevedibilità. Rigenera la solitaria dimora della sacralità, rafforza la liturgia delle parole come spazio eloquente per avvertire e coinvolgere la sconfinata composizione umana, adorna l’attesa delle risposte sul ciglio oscillante delle foglie, allestisce la decorazione invisibile della vicinanza e del distacco. Ripristina il seme di ogni confine terrestre, oltre il disorientamento delle domande nell’estensione del territorio affettivo, affonda le radici della sua ispirazione nel suolo di una presenza cosmica che lenisce il mormorio dell’irrequietezza» Rita Bompadre, Satisfiction
«Il libro è composto da poesie (tutte calligrammatiche, e cioè in forma di figure, perlopiù proprio di alberi), pagine narrative, personali, intime, saggistiche: ma quel che ne risulta è un’opera priva di confini, aperta al mistero della vita […] Sono pagine bellissime, quelle che Fratus dedica al padre. Ma cosa c’entrano con la natura, e con gli alberi? C’entrano eccome, perché penetrare il mistero di un padre significa questo: prendere atto che l’unico senso della vita può consistere nella sua continuità, immaginando radici che corrono sottoterra a tenere unito il passato al presente da un lato, il presente al futuro dall’altro. Si tratta allora di costruire foreste, di mettere radici, proprio come fanno gli alberi: “lunghe, chilometriche, labirintiche radici che sostengono le selve dei nostri amati padri spirituali, un santuario tutto nostro che ci segue ovunque andiamo, proiettato dentro di noi, vivo per noi soltanto”. Non parliamo più solo dei padri e delle madri “che abbiamo” ma anche dei padri e delle madri “che scegliamo”: è una foresta ancora più vasta, una “consapevolezza nuova e salvifica”, un respiro più profondo, che arrivi infine ad abbracciare, per quanto possibile, “ogni anima vivente”, “tutte le anime del mondo”» Niccolò Nisivoccia, Il Manifesto
«Il vento, in gran parte, avviene là dove ci sono gli alberi, scrive Paul Muldoon. E Fratus è lì dove accadono i silenzi, con eloquenza, dunque tra le poesie che fischiano, come gli alberi appunto. Il libro è una costellazione arborea, tra la morte del padre e la madre di tutti, Madre natura» Luca Mastrantonio, 7 – Il Corriere della Sera
«Tiziano Fratus, scrittore, dendrosofo e buddista agreste, torna a parlare di alberi e boschi ma in una chiave intima e personale. La morte del padre è lo spunto per comporre una sorta di autobiografia in versi, “parole scucite” che intrecciano dolori e silenzi, ricordi e natura» Da Leggere, Gardenia
«Ho finito di leggere Una foresta ricamata da poco, ma mi porto dietro una strana sensazione, come se la voce di questo libro non avesse finito di parlarmi. O forse non era nemmeno una voce, forse erano radici, o foglie, memorie che richiamano altre voci. C’è una intimità condivisa che intercetta, colpisce, a volte fa centro in altri fatti, in altre nostalgie. Le mie forse anche […] In questi boschi intimi la comprensione si realizza nei silenzi, le confessioni aperte ci pongono di fronte ai limina della nostra “ordinaria” (cito ancora Fratus) esistenza […] C’è qualcosa che richiama la tragicità del mondo, una nostalgia antica vive nella sua voce, come se parlasse da una soglia, come se ogni parola fosse stata prima trattenuta per anni e poi liberata a fatica. I testi sono pezzi di un museo della confessione, magnifici quadri tematici; ma non c’è una divisione, tutto sembra fluire. Fratus non scrive per consolare, non scrive per abbellire» Antonia Santopietro, ZEST Letteratura Sostenibile
«Descrivere svevianamente una vita, partendo dal limen della gioventù e possibilmente sbordando in un accrescimento non tanto materiale quanto psichico, tutto cucito di motivi interiori, ha in sé un’innegabile attrattiva. E Tiziano Fratus sembra essersi lasciato attrarre dal racconto, in chiave quasi confessionale, del suo essere interiore oltre che della sua esistenza pubblica e privata. Stefano Agosti ha definito la scrittura di Flaubert una «poesia della prosa». Anche la scrittura di Fratus sembra una poesia della prosa che racconta la natura, nella doppia accezione: botanica e umana. Indaga l’autore il mondo che lo circonda. Esplora il territorio e l’ambiente. E, a ogni sentiero di bosco percorso, sembra ritrovare una parte di sé, del suo essere nascosto» Irma Loredana Galgano, Lucia Libri
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Hanno scritto e detto della poesia di Tiziano Fratus
«Poesia e natura si fondono» Giuseppe Conte
«Forse il più legato al concetto di paesaggio fra i poeti italiani» Roberto Deidier
«Una voce importante della poesia italiana» Jean Portante, Festival Voix Vives
«Ha fatto del rapporto con la natura e in particolare con gli alberi la sua cifra stilistica e anche un’elevazione spirituale e meditativa» Claudio Pozzani, Festival di Poesia di Genova
«Vocazione, dono, attenzione, passione… e poi il mondo, questo nostro, infilzato da parte a parte, in ogni dettaglio, cantato con nitidezza e urgenza. Un canto politico» Mariangela Gualtieri
«Il lavoro complessivo di Tiziano Fratus rappresenta un unicum garantendone un’immediata riconoscibilità in un panorama purtroppo sempre più incline alle tendenze e all’omologazione» Matteo Fantuzzi, introduzione a Poesie creaturali
«A stupire qui è il soffio largo di quella che Fratus ama chiamare poesie ambientale» Giovanni Tesio, TuttoLibri
«Da quali insondabili delicatezze derivano questi versi che Tiziano Fratus distilla! Venuti alla luce attraverso una decantazione favorita dalla capacità di essere in dialogo con la natura, di ascoltarne le voci e i modi, di imparare tramite la sua lezione una modalità di essere al mondo» Rosa Pierno, Carte nel vento / Premio Montano
«Le sue poesie raccontano le connessioni profonde che ci legano alla Natura» FAI, Ville Ponti, Varese
«Una delle voci più originali del nature writing in Italia, Tiziano Fratus è anche qualcosa di più: è un poeta radicale, un cercatore d’alberi, un filosofo che pensa e trova i suoi pensieri nei boschi. La sua dendrosofia è l’augurio di una saggezza arborea in cui tutto dialoga con tutto: radici, foglie, uccelli, insetti, suoni, umori, tempo» Serenella Iovino, University of Chapell Hill
«Tra corteccia e carta, si allarga la mappa del poeta agreste buddhista, il destino dell’uomo è tracciato, tra acqua, terra e aria, in un rapido giro di versi che produce piacevoli vertigini: “Pensa alle balene nel granitico blu profondo, / pensa a tutte le schegge che ti trafiggono, / pensa a quanto piccolo mondo sei riuscito / a sollevare con le tue fragili ali scadute» Daniela Monti e Luca Mastrantonio, 7 del Corriere della Sera
«Una poesia narrante, dotata di gambe, che cammina nel paesaggio e, al tempo stesso, si fa paesaggio, si fa ascolto e racconto. Il mondo di Fratus è un mondo di boschi che addentano al collo i monti, di semi filosofi, di gatti che nascono nelle noci, di soffioni e amarene, di volpi solitarie e fili d’erba, di acqua buona e foreste silenziose […] La sua voce, silvanamente ruvida, ha radici nel silenzio e coltiva una poesia colloquiale che spesso s’interroga e interroga» Gian Luca Favetto, La Repubblica
«Agreste è un grande gioco di fantasia, eterogeneo e polifonico, una galleria di ritratti, istantanee, un album di famiglia, un compendio di storie comuni e piccole avventure segrete nella quali Tiziano Fratus, camuffato da cronista di provincia, mischia il reale al fantastico, affianca parole ricercate ai suoi neologismi e alla lingua parlata» Antonella Francini
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Oratori & laboratori estrapolati dal silvario
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Calendario festival, incontri & presentazioni
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20 maggio 2025, Biblioteca Alliaudi, Salone Off del Libro di Torino, Pinerolo (TO) – Tiziano Fratus presenta Una foresta ricamata (Mimesis)



2 giugno 2025, ore 17.00 – Riserva naturale Isola Boschina, WWF Mantovano, Palazzo Municipale, Ostiglia (MN) – Tiziano Fratus presenta Una foresta ricamata (Mimesis) e Manuale del perfetto cercatore d’alberi (Feltrinelli).

21 giugno, Solstizio d’estate, Associazione Intrecci, Ameno (NO) – Tiziano Fratus presenta Una foresta ricamata (Mimesis)
23 giugno, Flo.Re. Festival, Museo del Novecento, Firenze – La foresta ricamata. Come la natura diventa opera letteraria
29 giugno, Villa Piazzo, Pettinengo (BI) – Tra i grandi alberi, letture da Una foresta ricamata (Mimesis)


11 luglio, Risseu delle Storie, Santuario di Loreto, Castiglione Chiavarese (GE), Incontro con Tiziano Fratus, l’autore dialoga con fra Stefano De Cao e presentazione di Una foresta ricamata
24 luglio, Cinemambiente in Valmalenco (TO), seminario Le parole dell’Albero Tessitore, presentazione del film Once upon a time in a forest
Qual è il confine tra noi e l’ambiente, l’io e la natura, il paesaggio e quel che sentiamo come l’inespugnabile parte più intima di noi stessi? Dalla distinzione poetica di queste due entità nasce l’intreccio di ipotesi e opportunità, realtà e fantasia, che la poesia e la scrittura meditativa utilizzano per esprimere quanto ci sia in noi, ma al contempo quanto vi sia al mondo. Si potrebbe dire che esiste una poesia del mondo fuori da noi e una poesia del mondo dentro di noi, ma raramente questi due regni si escludono a vicenda, anzi, si fecondano, costantemente, creando un unico mondo che possiamo soltanto sfiorare e tentare, più o meno maldestramente, di cogliere con la tessitura delle parole.
Durata: 2 ore – Si consiglia di portare penna e taccuino.

20-22 agosto, Hyle Book Festival, Parco Nazionale della Sila, Taverna (CZ) – Teatro Bosco Fosco, oratorio di Tiziano Fratus da Una foresta ricamata (Mimesis)

20 e 21 settembre, Felicità Metropolitane – Doppio incontro con Tiziano Fratus e presentazione di Una foresta ricamata (Mimesis) al Parco Museo di Poggio Valicaia a Scandicci e al Parco Mediceo di Pratolino

27 settembre, Altro Festival, Valmalenco (SO) – Tiziano Fratus presenta Una foresta ricamata (Mimesis)

22 novembre, Festival delle Foreste, Bergamo – Tiziano Fratus tiene la conferenza Una foresta dentro e fuori di noi e riceve il Premio Foreste / Città di Bergamo 2025

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