Il sentiero degli alberi pensanti – un itinerario per scoprire i centenari custodi del bosco della Maremma livornese
Articolo di Francesco Venturini pubblicato nel mensile Costa degli Etruschi, Cecina, dicembre 2011
Viviamo in un territorio che guarda il mare mentre respira il bosco. Una linea di costa, quella degli Etruschi, che è un sentiero da percorrere alla scoperta di un paesaggio ininterrottamente mutevole. E così lo scoglio sfuma nell’arenile, il ginepro nell’olivo, il leccio nella vite, mentre le colline si concedono dolci e docili al mare. Allora è lecito chiedersi cosa pensino gli alberi! La risposta la dà Tiziano Fratus nel suo ultimo libro: “Gli alberi pensano al mare. Itinerari nei boschi di Sassetta e nella Maremma Livornese”.
Il poeta bergamasco ha presentato la sua opera lo scorso 6 novembre con una passeggiata – patrocinata dal Comune di Sassetta – tra le aziende agrituristiche “Pian delle More” e “La Cerreta”, nell’equilibrata convivenza tra colture e boschi del Pian delle Vigne. Partenza da Pian delle More, dopo un’ottima colazione offerta dalla proprietaria Lucia Guidoni. In pochi passi il bosco accoglie il gruppo dei partecipanti ammaliato dagli occhi brillanti e dal cespuglio brizzolato dei ricci di Tiziano Fratus, il “cercatore di alberi”.
Sughere, lecci e poi una fitta cerreta verso una piccola collina di castagni dove ci aspetta “L’inginocchiato”: un enorme castagno ultracentenario che deve il nome ad un suo grande ramo abbattuto da un fulmine e appoggiato in ginocchio all’imponente tronco con una circonferenza di 5 metri. Senza soluzione di continuità il bosco lascia strada ai vigneti vestiti dei colori d’autunno, inframezzati a Eucalipti e Cipressi dell’Arizona a testimoniare la grande biodiversità della flora italiana, seconda per varietà solo alla Russia. Mille aneddotti fra poesia e botanica ci portano verso La Cerreta ad ammirare un’insolita cerro-sughera di 350 anni che apre i suoi rami come un gigantesco candelabro dominando la vegetazione circostante.
Un’esperienza da consigliare a tutti i lettori: appena un paio di chilometri per scoprire il nostro territorio e recuperare il rapporto con la natura. Forti sulle radici slanciamoci al cielo come fanno gli alberi mentre pensano al mare.


Lascia un commento