Il primo libro dedicato agli alberi monumentali della storia
Sono anni che cerco informazioni inerenti alle prime pubblicazioni dedicate ai grandi alberi. Se da un lato è un dato assodato che i primi assemblaggi di testi dedicati agli alberi e alle essenze arboree risalgono a Teofrasto, allievo di Aristotele e altrettanto assodato è il fatto che diversi botanici e protoscienziati dei secoli XVI, XVII, XVII e XIX hanno citato nei propri diari di viaggio, nelle proprie opere sistematiche, alcuni esemplari di alberi maestosi – nel gruppo vanno citati quantomeno Joseph Banks, Alexander von Humboldt e Charles Darwin. Diversi scrittori, in varie parti del globo, hanno dedicato agli alberi poesie, testi, testimonianze come ad esempio George Sand che scriveva della foresta di Fontainebleau a metà Ottocento ed Edmondo de Amicis della Serva o Selva di Chambons nel pinerolese, dove sono tutt’oggi ospiti alcuni larici di 500-600 anni. Ma quando è stato scritto il primo libro esclusivamente dedicato ad alberi di grande dimensione? Scrivendo un nuovo libro dedicato alle sequoie d’Italia ho deciso di dedicare un capitolo alla storia, davvero molto affascinante, della loro scoperta e valorizzazione in California. Leggendo Moltitudine inarrestabile di Paul Hawken è saltato fuori il nome di Glen Clark, che l’economista americano cita soltanto come esempio negativo di sfruttamento delle sequoie. Sono andato poi a scovare in internet alcune informazioni ed è uscito fuori che questo Clark ha avuto un’esistenza lunga, sfortunata quanto incredibile. Nasce nel 1814 in una cittadina del New Hampshire che si chiama Dublino, da giovane inizia subito a migrare per cercare fortuna nel West, sotto il vasto cielo del Missouri incontra Rebecca McCoy e la sposa. E siamo già, per suoni e ambientazioni, nella mitologia della conquista, nel mito della frontiera, quel mito che il protagonista di Balla coi lupi stava già osservando alla fine della storia. Sua moglie muore dopo pochi anni, così Clark se ne va in California arrivandovi nel 1848, in tempo per la corsa dell’oro, la Gold Rush, che porterà anche diversi australiani a cercare fortuna – ed ecco l’arrivo degli eucalitti in terra americana. Ma nel ’53 si ammala, gravemente, infezione polmonare, tubercolosi, il dottore gli dà sei mesi di vita. L’unico consiglio era un clima adatto e restare all’aperto. Su sposta nella cittadina di Wawona, nel nord dello stato, e qui inizia a girare nelle foreste di sequoia, scoprendo il Mariposa Grove, in quello che oggi è il parco di Yosemite. Tant’è che la prima delle sequoie che lui vide oggi ne porta il nome, Galen Clark Tree, alta 240 piedi e con u diametro del tronco di oltre quindici metri. Nel giro di pochi anni quest’uomo si salvò la vita e divenne uno se non il massimo esperto di sequoie. Insegnava, comunicava e scriveva lettere al Congresso degli Stati Uniti fino a quando non trovò sostegno a parte di un senatore californiano. E’ Abramo Lincoln a decidere di promulgare una legge di tutela: nasce così lo Yosemite Grant, grazie alla cessione del territorio «to be left inalienable for all time», ovvero «inalienabile per sempre». Che parole forti per un paese che era appena uscito da una devastante guerra civile!
Clark resta in povertà per tutta la vita. Dirige un hotel con servizio di guida – oggi diremmo turistica – ma senza grande fortuna. Nel corso delgi ultimi dieci anni della sua vita Clark scrive tre libri dedicati allo Yosemite: Indians of the Yosemite (1904), Big Trees of California (1907) e The Yosemite Valley (1910). The Big Trees of California (1907) può essere considerato, storicamente, la prima pubblicazione dedicata esclusivamente ai grandi alberi mai fatta. Il mio caro amico Valido Capodarca, che iniziò la propria avventura editoriale nei primi anni Ottanta, sostiene che il suo libro dedicato agli alberi monumentali della Toscana sia stato il primo al mondo, ma questa volta sono costretto a smentirlo. Il contenuto del libro è tra l’altro visionabile in internet, al sito
http://www.yosemite.ca.us/library/big_trees_of_california/
Una vera galleria di rilevamenti e riflessioni. Due dati fra i tanti mi colpiscono: età e nomenclatura. La stima dei più vecchi alberi viene alzata a seimila anni. Oggi sappiamo che molti di questi patriarchi, qui presentati per la prima volta al mondo, o più modestamente ai pochi lettori della California e di qualche città dove il libro sarebbe potuto pervenire, hanno tremila anni. Per quanto riguarda la nomenclatura Clark riporta questo elenco:
Wellingtonia Gigantea – Lindley, 1853
Sequoia Gigantea – Decaisne, 1854
Taxodium Washingtonianum – Winslow, 1854
Sequoia Wellingtonia – Seaman, 1855
Sequoia Washingtoniana – Winslow and Sudworth, 1898
Clark conclude che l’ultima declinazione, Sequoia Washingtoniana, è quella che oramai andava per la maggiore. La nomenclatura attualmente adottata, Sequoiadendron giganteum, è stata coniata nel 1939 dal botanico statunitense John Theodore Buchholz. Curioso che il Corpo Forestale dello Stato, nella campagna degli alberi monumentali degli anni Ottanta (del XX secolo) abbia adottato la soluzione Sequoia gigantea che sembrava già superata otto decenni prima.
Il libro è dotato di bellissime fotografie in bianco e nero che testimoniano alcuni grandi giganti della specie.
Interessantissimi i dati segnati in apertura di volume:
Titolo: The Big Trees of California (I Grandi Alberi della California)
Sottotitolo: Their History e Characteristics (La loro storia e le loro caratteristiche)
Autore: Galen Clark
Presentazione: Discoverer of the Mariposa Grove of Big Trees, Author of Indians of the Yosemite, and for many years Guardian of the Yosemite Valley (Scopritore del Masriposa Grove of Big Trees, autore di Indiani dello Yosemite, e per molti anni Guardiano della Valle Yosemite).
Illustrated from Photographs (Volume illustrato)
Data e luogo di edizione: Yosemite Valley, California, 1907.
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Clark si dilettava con i versi, non aveva la pretesa di essere considerato un poeta ma scrisse il prologo in versi, concludendo così:
And I’ve been to the groves of Sequoia Big Trees,
…..Where beauty and grandeur combine,
Grand Temples of Nature for worship and ease,
…..Enchanting, inspiring, sublime!
E sono stato nel bosco delle grandi sequoie,
…..Dove la bellezza e la grandezza si mischiano,
Grandi templi della Natura da adorare,
…..Capaci di generare incanto, ispirazione, sublimi!


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