CINQUE BOSCHI MINIATI DA AGRESTE
Ringrazio Silvia Rosa per questo omaggio al mio solitario percorso poetico. Cinque boschi miniati da Agreste, Piano B. Ora su Poesia del nostro tempo – Una buona lettura
Su Poesia del nostro tempo propongo una selezione di poesie tratte dal volume di recente pubblicazione Agreste. Silvario in versi e radici (Piano B Edizioni 2023) di Tiziano Fratus, “[…] un inventario – nel senso di galleria, accumulo, raccolta ma anche fucìna d’invenzioni – di parole, nel quale realtà e immaginazione si nutrono l’una dell’altra, scambiandosi, incrociandosi, gemellandosi, rincorrendosi o ingannandosi.”
“Una delle voci più originali del nature writing in Italia, Tiziano Fratus è anche qualcosa di più: è un poeta radicale, un cercatore d’alberi, un filosofo che pensa e trova i suoi pensieri nei boschi. La sua dendrosofia è l’augurio di una saggezza arborea in cui tutto dialoga con tutto: radici, foglie, uccelli, insetti, suoni, umori, tempo.” [Serenella Iovino]

GLI ALBERI NON INVECCHIANO
Il tuono avverte le radici degli alberi:
siate pronti alla nuova fine del mondo.
Ma gli alberi sanno di non potersi fidare,
gli alberi imparano a fare presa tra i sassi,
ad allungarsi capovolti in una tenebra
shakespeariana senz’occhi, senza pensieri.
Gli alberi crescono ma non invecchiano,
restano bambini per sempre, non sanno
prendere sul serio le cose che capitano:
perché mai farsi seriosi, corrucciati,
perché mai non ridere delle montagne e
degli oceani, delle comete e degli inverni,
a che serve farsi saggi quando alla fine
tutto accade senza ragione, ora sei e poi
non sei più, io, tu, noi, tutti, siamo quel
che siamo, siamo quando sentiamo

