Una stanza a Gerusalemme

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POEMA A STANZE

Nel 2008 Tiziano Fratus compose un poema in versi dal titolo Una stanza a Gerusalemme. Al tempo leggeva con avidità Paterson di William Carlos Williams e Clarel di Herman Melville, due vasti poemi in migliaia di versi. Dopo la pubblicazione delle prime raccolte e dei primi poemi – Lumina, L’autunno per Eleni, Il pianto, Il molosso, L’inquisizioneera emerso il desiderio di tentare un confronto con la Storia, mettendo insieme prosa e poesia e tenendo sullo sfondo la tragica convivenza fra il popolo palestine e lo Stato di Israele.
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Testo in quarta: Una donna ed un soldato. La conquista ed il sesso. Hamas e Mossad. La responsabilità e l’ordine. La razza e la purezza. Il muro, due popoli e la terra. Un’unica Gerusalemme.
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Anzitutto nel poema si evoca l’intimità di una storia d’amore. La relazione esisteva soltanto in una stanza, un mondo cucito addosso ai corpi di due giovani amanti: una ragazza europea e un soldato israeliano; lei, studentessa in una università europea – Milano, Parigi, Losanna o Amsterdam, poco importa – simpatizzante del popolo palestinese, e lui, un soldato, deciso, sicuro, ma qui più nelle vesti di amante che di coscienza politica. Fra gli incontri emergono alcuni flashche tentano di cogliere l’esistenza di chi abita questa frontiera perenne, la voce della Storia che avanza e macina. Arafat era morto da poco, Ariel Sharon sarebbe scomparso a breve. Ma soprattutto c’era il muro – la barriera di separazione voluta da Israele e da poco completata – un nuovo confine che divideva i popoli, simbolo di difesa per alcuni, di offesa per altri. Chiunque lo veda, di persona o in televisione, si sente in qualche modo impotente, di fronte alla violenza che il muro suscita, alle ostilità che albergano nel cuore e nelle menti di chi abita i territori della Palestina e Israele.
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Una stanza a Gerusalemme fu pubblicato nel 2009 dalle Edizioni Torino Poesia e venne tradotto in inglese (A room in Jerusalem, trad. di Gail McDowell) e pubblicato in tiratura limitata da un marchio indipendente di Brooklyn, New York, Farfalla Press / McMillan & Parrish. Fratus lo presentò al Bowery Poetry Club di New York, quindi a Chicago, in collaborazione con la Poetry Foundation e in Vermont, all’Università di Burlington, presso il dipartimento di lingue e letterature romanze. Successivamente il poema è stato ripubblicato nel volume Nuova Poesia Creaturale (2010), rilanciato su blog letterari fra i quali Nazione Indiana, e quindi, dopo dieci anni, rivisto, riscritto, rimodulato in una “pellicola amorosa” per Poesie creaturali (2019).
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Una stanza a Gerusalemme – °Nazione Indiana°
Ampi estratti dalla versione pubblicata nel 2009 dalle Edizioni Torino Poesia
>>> https://www.nazioneindiana.com/2009/07/19/una-stanza-a-gerusalemme/

Il poema è ora disponibile nel volume Poesie creaturali (Libreria della Natura)
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Alcune poesie dall’edizione più recente.
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