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Casa del Leccio – E’ con una certa commozione che oggi, finalmente, posso confessare di aver terminato il lavoro sulla poesia che ho scritto, elaborato, rimodulato e tessuto nell’arco di quasi vent’anni. Spesso poesia sotterranea, talora edita, talora tradotta, talora seminata, talora fantasma. Nel 2010 era uscita, in 150 copie, una prima edizione di un’autoantologia dal titolo Nuova Poesia Creaturale. Ora, a distanza di otto anni e di molto lavoro, ho finemente operato ad una nuova edizione, costellata di inediti e altri componimenti riscritti. A partire dalla forma “foliare” che iniziai a sperimentare ai tempi del nucleo poetico Musica per le foreste, pubblicato nel 2015 ad accompagnamento del romanzo forestale Ogni albero è un poeta (Mondadori). Chi mi conosce sa che non nutro autostime eccessive e scultoree. Sono un modesto falegname delle parole. In queste poesie ho abitato diverse “case”: il padre, la nonmadre, la natura, la meditazione, il viaggio, le questioni sociali, l’America, l’intimità e il sesso, la mitologia, e altri nodi che appartengono al vissuto. Il corpus si avvale di una preziosa postfazione a cura della filosofa Susanna Mati. Ulteriori news nelle prossime settimane. Leggete poesia 😉
