ANTOLOGIA DELLA POESIA DI HAI ZI
Oggi su Il Manifesto (inserto ExtraTerrestre) si naviga tra i versi del poeta cinese Hai Zi, morto suicida a venticinque anni nella primavera del 1989, al tempo semisconosciuto, oggi ammirato da milioni di lettori. Viva la poesia!
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Estratto
Hai Zi, nome d’arte di Zha Haisheng, nasce nel 1964 nel villaggio di Chawan, nella provincia dell’Anhui, è figlio di contadini ma dimostra un talento precoce che gli consente di entrare in università, a Pechino, a quindici anni e di laurearsi a diciannove. Una vita precaria, dedita alla letteratura, pochi amori temporanei, e un appartamento nella vasta periferia che circonda la capitale. Qui passa il tempo a scrivere, a pensare, a camminare nelle campagne.
Autore concreto, alla ricerca di punti di contatto col mondo reale, e quindi materico, elementare, paesaggistico e naturalistico. Lo confessa lui stesso: «La poesia, nel profondo, è ricerca di contatto con la sostanza». Ma ogni tanto visionario, e forse i versi più affascinanti sono proprio quelli in cui si solleva dalla polvere del mondo e riesce a penetrare il tempo.
Chi dialoga silenziosamente con la natura spesso si incarna in altri elementi: può farsi uccello, può farsi volpe, può farsi ruscello. Hai Zi arriva addirittura a sostituire la propria dimensione-funzione di uomo con quella di una stella: «Scelgo la professione eterna / la mia professione diventare a vita sole».
https://ilmanifesto.it/il-mio-destino-e-il-sole-la-cina-di-hai-zi-tra-natura-e-mal-di-vivere/
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