Una bocca grande e una bocca piccola

LE ULTIME POESIE

Si chiude un cerchio – Una bocca grande e una bocca piccola

In questi ultimi anni chi mi conosce sa che ad ogni nuovo libro, ad ogni nuovo progetto, si accompagnava uno spettro greve, un senso di inappagamento che spesso non consentiva di godere appieno delle esperienze che andavano a concretizzarsi. La gioia e la pienezza brillavano soprattutto nei momenti di scrittura, nella meditazione e nei cammini solinghi in selva. ma appena tornavo fra i consimili si sentiva spesso, non sempre, una nota stonata, emergeva un sentirsi inadeguati che alla fine corrodeva. Nonostante i grandi, i medi e i piccoli editori, nonostante le manifestazioni, i festival e quel che compone la nostra avventura di poeti e artisti.Poi è arrivato lo zen, che non è soltanto una parola buttata lì, quasi presa in prestito per ammaliarsi un altro po’. Ha segnato l’inizio di un nuovo sentiero, o una fase nuova di un antico sentiero imboccato tante lune fa quando nacque quell’idea, quelle parole, quella poesia che fece sbocciare l’Homo radix. L’uomo radice si è scoperto felix in silvis, ha compreso che natura acque zen matres sunt, eccetera eccetera. La poesia mi ha accompagnato e sobillato, anno dopo anno, unisce venticinque anni, mi ha traghettato dal ragazzo che ero all’uomo di quasi mezza età che sono (o credo di essere divenuto). Qualcosa è cambiato? Non è facile rispondere… Coniugando scrittura e meditazione nell’ultimo anno è sorto un diario di appunti che ora potete trovare, gratuitamente, sul sito Studio Homo Radix, s’intitola Shinrin notō – Appunti dalla foresta. Certo, avrei potuto mantenere il punto e come per tanti altri libri “operare per farlo diventare un oggetto da acquistare”… fa anche rima… ma qualcosa è scattato, forse un nodo si è liberato, e quindi di fronte a questo nuovo sentimento della realtà quel che resta cerca di aprirsi e non di richiudersi, cerca e condivide lo sguardo altro e non lo sguardo utile a cui siamo fondamentalmente educati. Anche la poesia ha compiuto un ciclo, e sono lieto che le ultime due poesie, questi ultimi boschi miniati, siano fioriti e segnino in senso profondo (spero) il punto di arrivo di un lungo cammino vissuto con tutte le contraddizioni umane del caso: la gioia, la scoperta, le prime volte, gli incontri, gli scontri, le diatribe, le gelosie, le ripicche, i pentimenti, le morti e le rinascite, le perdite e le conquiste. A voi, amici concreti o digitali, un abbraccio e un sentito ringraziamento.

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