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POESIE ISPIRATE ALLE STORIE DI DYLAN DOG

Tagli. Poesie ispirate ai personaggi di «Dylan Dog»

Non c’entra nulla con gli alberi, la natura, la meditazione o il buddismo. E’ una passione che ho dai 14 anni, quando il mio compagno di banco, un fumettaro incallito, durante la consueta gita di (d)istruzione, mi passò questo Storia di nessuno, Dylan Dog n°43. Un terremoto! Che schifo… che sorpresa, massai che alla fine vado avanti? E toc, incagliato. Così, mi sono divertito ad imbastire venticinque poesie liberamente ispirate ai personaggi della serie. Talora si tratta di personaggi, talora del protagonista, talora sono sogni, visioni, giochi; talora invece sono tracce che si innestano in singole tavole, come se bastasse quel segno ad alimentare un nuovo potenziale incubo. L’ho amato e poi odiato e poi amato ancora. Da ragazzino, a scuola, i docenti ci dicevano che i fumetti sono soltanto fumetti, ma noi, sebbene giovani e impressionabili, ci rendevamo conto che non era soltanto questo: il successo intergenerazionale delle storie dell’indagatore dell’incubo lo testimonia senza ulteriori commenti. Mi sono divertito a scrivere questi versi, spero che i lettori si divertano a leggerli. I più appassionati sapranno di certo riconoscere le fonti: ogni poesia un fumetto, un titolo, un viaggio, un taglio.

Ogni giorno cerco di riprodurne una, i frettolosi invece possono scaricare l’intero file da questo sito, Studiohomoradix.com. Potevo farne un libello? Massì, però, le foreste soffrono, il pianeta ci chiede anche di rallentare e dunque, a voi. Una buona lettura.

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