Premio La ghianda

UN RICONOSCIMENTO IDEATO DA FRATUS
per il Festival Cinemambiente di Torino

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Nel 2014, il direttore di Cinemambiente Gaetano Capizzi, chiese a Tiziano Fratus di provare a ideare un premio letterario per ampliare i riconoscimenti che il festival assegnava. Nonostante la sua scarsa fiducia nell’istituzione dei premi, Fratus lasciò che l’idea iniziasse a lavorare; che forma ha il premio che vorresti ricevere in quanto scrittore di natura o poeta di natura?  La lentezza con cui si va a costituire, il silenzio che accompagna tutto il processo di nascita… un premio dunque alla dedizione, alla scrittura, a quella parte del mestiere che si svolge in solitudine, a casa propria, nel proprio studio, in viaggio. Nacque l’idea di un premio a forma di ghianda, una grande ghianda di legno, un riconoscimento letterario rivolto specificatamente ad autori e autrici che dedicavano il proprio percorso ad una costante indagine di temi quali il paesaggio, l’ambiente, l’ecologia, il rapporto uomo-natura. Tiziano Fratus ha avuto il piacere di dirigere sei edizioni del Premio La Ghianda, selezionando i vincitori e avvalendosi, nelle ultime edizioni, della collaborazione della professoressa e saggista Serenella Iovino. Ecco a seguire l’elenco dei vincitori.

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2015 | Davide Sapienza

Motivazione: Davide Sapienza si è occupato per anni di musica, traducendo canzoni e curando diverse biografie musicali (U2, Nirvana, Neil Young fra i tanti), collaborando con Radio Popolare e Rai Tre; quando si è trasferito in Presolana ha continuato a viaggiare sviluppando le suggestioni regalategli dagli incontri con tanti grandi musicisti e a scrivere libri dedicati alla natura. Fra i suoi titoli: I Diari di Rubha Hunish (prima edizione Baldini & Castoldi, poi Feltrinelli ebook e Galaad Edizioni), La valle di Ognidove e il romanzo La strada era l’acqua (Lubrina Editore), La musica della neve (Ediciclo), Scrivere la natura (con Franco Michieli, Zanichelli), Le OroVie (con le fotografie di Andrea Aschedamini, Lubrina), La via dei Silter (con Franco Michieli, Ersaf), Camminando (edizione cartacea Lubrina, ebook Feltrinelli). E’ il traduttore e curatore più scrupoloso dei libri di Jack London (principalmente per Feltrinelli) ma anche del pensatore Barry Lopez, suo maestro contemporaneo vivente. Dopo quattro anni di collaborazione con «La Stampa», dal novembre 2013 è editorialista per «Il Corriere della Sera» (edizione di Bergamo) curando la rubrica “Sentieri d’Autore”. Va spesso in scena con La musica della neve e Il Richiamo di Zanna Bianca. Guida passeggiate negli ambienti naturali ed ha fondato “Diritti della Natura Italia”. Nel 2009 la TV Svizzera Italiana gli ha dedicato il documentario La Sapienza di Davide. Parole in cammino. Nel 2011 ha vinto a Bormio il premio Pigna d’Argento consegnato da Alpinia.net.

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2016 | Wu Ming 2 / Giovanni Cattabriga

Motivazione: Il Premio Le Ghiande di CinemAmbiente quest’anno è assegnato a Wu Ming 2, all’anagrafe Giovanni Cantabriga, per l’originale rielaborazione dell’idea di cammino come percorso di conoscenza in libri, una vasta opera che da quella collettiva arriva a romanzi dal gusto waldeniano come Guerra agli umani (2003) fino a libri viaggio come Il sentiero degli Dei (2004) e Il sentiero luminoso (2016), in cui la riscoperta del viaggio a piedi si mescola a una nuova forma di consapevolezza legata a tematiche prettamente politiche come il costo ambientale.

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2017 | Matteo Righetto

Motivazione: Tra gli autori delle ultime generazioni il padovano Matteo Righetto, classe 1972, si è distinto per una scrittura costantemente rivolta ad uno sguardo sull’azione del paesaggio nella vita dei protagonisti delle sue storie. Dopo l’esordio coi romanzo Savana Padana e Bacchiglione Blues arriva, fra il 2013 ed il 2017, a pubblicare quattro romanzi che vanno a definire una sorta di tetralogia (per il momento) alpina, nella quale gli uomini si animano e rianimano, a contatto con gli elementi e la natura dei paesaggi, talora rigenerandosi, talora sfidandoli, come nel caso dei protagonisti, Pietro Stieff e il figlio Domenico, del fortunato La pelle dell’orso, poi trasposto al cinema in un film diretto da interpretato da Marco Paolini, presentato come un “western dolomitico”. Gli altri romanzi sono Apri gli occhi (vincitore del Premio Cortina e menzione Premio Campiello e Premio Mario Rigoni Stern), storia dell’amore fra Luigi e Francesca che ne rivivono il ricordo durante un’escursione in montagna, Dove porta la neve (libro del mese Fahrenheit Rai Radio 3), racconto sospeso di un’amicizia alimentata dal desiderio di fuggire la solitudine, fra due uomini maturi, Nicola e Carlo, che se ne vanno fuori città in una notte di natale nevosa, e l’imminente L’anima della frontiera per Mondadori.

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2018 | Paola Loreto e Chicca Gagliardo

Motivazione: Ogni anno il Festival internazionale Cinemambiente di Torino assegna il Premio Le Ghiande che intende creare una biblioteca di nuove opere e di nuove voci che irrobustiscano e innovino i linguaggi e il pensiero ambientalista, in quell’innesto naturale fra prosa e poesia, documentario e finzione, scienza ed invenzione, che caratterizza la scrittura dei nostri tempi. Tenendo salda tale cornice, per il 2018 Cinemambiente è orgogliosa di assegnare due riconoscimenti speciali: uno alla poetessa bergamasca Paola Loreto, autrice di diverse opere in versi già riconosciute dalla critica e premiate, fra le quali In quota, L’acero rosso, Conoscenza della neve e la più recente, Case spogliamenti, capace di miscelare con sapienza osservazione dei fenomeni naturali e incidenza della storia dell’uomo nel paesaggio, avvicinando due tempi che scorrerebbero altrimenti distinti; uno a Chicca Gagliardo, autrice dei romanzi Lo sguardo dell’ombra ed Il poeta dell’aria. Romanzo in 33 lezioni di volo, nonché dell’atlante Gli occhi degli alberi e la visione delle nuvole, la cui penna agisce nell’incontro fra natura ed immaginazione, con una particolare attenzione per quegli anfratti e luoghi di trasformazione nei quali la mente di un individuo va a indagare i segreti del mondo che si compie oltre l’umano.

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2019 | Fabio Pusterla

Motivazione: Fabio Pusterla è una delle voci più apprezzate della poesia contemporanea di lingua italiana, attivo non soltanto in qualità di poeta ma anche di traduttore, attività per la quale ha ricevuto importanti riconoscimenti, nonché nella valorizzazione della cultura, come testimoniano la collaborazione con il festival Chiasso Letteratura e la direzione della collana Le Ali per l’editore milanese Marcos Y Marcos. La poesia di Pusterla è un inno alla scoperta di ogni minima traccia del paesaggio, laddove la storia naturale incrocia la storia delle attività e dell’abitare umano, in quella regione dei laghi che si sospende fra Lombardia e Canton Ticino, o come suggerisce il critico Roberto Galaverni, «calata in questo bacino di acque spazzate dal vento, di foreste e di ghiacci». Opere quali Concessione all’inverno, Bocksten, Le cose senza storia, Folla sommersa, Corpo stellare, Cenere, o terra, o l’antologia einaudiana Le terre emerse imbastiscono i capitoli di una riflessione che traccia la fine del mondo attuale e prefigura gli scenari, placidi, naturali, selvatici, di un nuovo pianeta che ci attende, rinascita di una antichità a suo modo eterna e ciclica.

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2022 | Antonella Anedda

Motivazione: Nata nel 1955 a Roma da una famiglia di origini sarde e corse, Antonella Anedda, dopo gli studi classici e l’università all’estero, esordisce a trentaquattro anni e da subito i poeti e la critica si accorgono della sua originalità. Nell’arco di tre decenni pubblica sedici titoli, tra i quali spiccano le opere Residenze invernaliNotti di pace occidentaleIl catalogo della gioiaIsolatriaHistoriae e Geografie, e riceve molti premi come il Diego Valeri, il Montale, il Frascati, il Viareggio-Repaci, il Pascoli, il Puškin e il Cesare PaveseFin dagli inizi della sua produzione letteraria, ha saputo comporre versi che hanno dimostrato un profondo attaccamento alla “terra”, sia la terra del sé, l’intima sospensione dove le parole vengono ostentate, carattere forte e diffuso tra le poetesse contemporanee, sia la terra in quanto opera di una costante crescita ed evoluzione, come gli alberi, le erbe, i paesaggi, i continenti, i boschi. C’è sempre qualcuno che guarda qualcosa, c’è sempre un piccolo spettacolo in atto che noi raggiungiamo grazie alle preziose reti verbali di Antonella Anedda. Ecco come si esprime la critica: «Una capacità davvero notevole di fermare e cristallizzare i sentimenti e le emozioni in architetture formali e rigorose, in arabeschi di oggetti nitidi, lucidissimi, carichi di inquietudini e di aspirazioni esistenziali» (Roberto Galaverni, in Nuovi poeti italiani contemporanei, Guaraldi). «Ciò che ci cattura è la percezione del gesto che porge a parola. Mentre la parola viene lasciata a testimoniare per se stessa, a disporre nel bianco, non della pagina, ma del vuoto che la pagina rappresenta, le poche, nettissime immagini di sofferenza e di affetto» (Gian Mario Villalta, in Il respiro e lo sguardo, BUR). Sì, poiché tutto questo vociare si sospende in un vuoto, in un pentagramma che possiamo condividere, noi dalla parte dei fortunati lettori e lei dalla parte di chi modella la creta.

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2022 | Claudio Morandini

Nel 2022 viene costituito un comitato di indirizzo composto da Serenella Iovino, Matteo Righetto e Marco Fratoddi.

Motivazione: Nei suoi romanzi, l’ambiente non è uno sfondo, ma un personaggio a tutto tondo. È presenza perturbante con una volontà tutta sua che si mescola e intralcia e scompagina le intenzioni degli umani. Sono pietre che si moltiplicano nel salotto di casa e ghiacci che rivelano tracce di delitti, animali sornioni, oggetti animati e paesaggi inquieti. In mezzo, noi: esseri umani spiazzati da queste strane intimità. È questa, in fondo, l’immagine più adatta a descrivere l’Antropocene, l’epoca geologica che porta il nostro nome, ma che marca il passaggio dall’illusione della centralità umana allo spaesamento di fronte a un pianeta che sbatte la coda e si riprende la scena.
Morandini ha fatto parlare umani e non umani, mettendoli a confronto e spesso in conflitto, in situazioni familiari eppure imprevedibili, e sempre con un’ironia, una leggerezza e un’originalità rare nell’orizzonte italiano.

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2024 | Antonella Viola

Motivazione: CinemAmbiente premia Alessandra Viola per la sua straordinaria capacità di rendere accessibile al pubblico il racconto della natura. Giornalista e divulgatrice scientifica con una passione per il mondo vegetale. È autrice e conduttrice di programmi e rubriche RAI tra i quali Clorofilla (Rai Gulp), rivolto ai ragazzi e Racconti verdi (Rai3). È autrice di saggi scientifici premiati in Italia e all’estero tra i quali Verde brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale (con Stefano Mancuso, Giunti 2013), Flower Power. Per i diritti delle piante (Einaudi 2020), Andare per… orti botanici (con Manlio Speciale, Il Mulino, 2022). Vince due volte il Premio nazionale di divulgazione scientifica, due volte il premio Gambrinus e il premio della fondazione Armenise-Harvard come migliore giornalista scientifica dell’anno. Nel 2019 è nominata Ambasciatrice della Natura dal Centro parchi internazionale e nel 2020 riceve un riconoscimento «per l’impegno giornalistico e scientifico a favore delle piante» dal premio Luisa Minazzi Ambientalista dell’anno. Dal 2022 insegna Comunicazione dell’ambiente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

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