UNA CHIESA IN LEGNO DI SEQUOIA NELLA CONTEA DI MENDOCINO
Nella piccolissima Comptche si staglia, lungo una strada di collina, la Church of Redwoods, una chiesa col tetto a cuspide integralmente fatta di legno di sequoia. Il sole sta brillando gli ultimi raggi e questa inattesa delizia che Giona si appresta ad assaporare aumenta di molto la gradevolezza del viaggio. Un cartello ciclamino porta a lettere cubitali il nome: Chapel of the Redwoods, sotto, in piccolo, Baptist Church, chiesa battista. La chiesa è stata costruita agli inizi degli anni Ottanta, anche se l’aspetto la fa sembrare anteriore. Non s’intravede un’anima viva. Il prato davanti alla chiesa è ben tagliato. Con la coda dell’occhio si accorge di una cerva, un esemplare adulto, slanciata, tutto tesa e pronta scattare come una molla. E’ sempre una meraviglia condividere uno spazio, per quanto ampio, con un selvatico, sapendo che al minimo gesto scomparirà nel bosco. Eppure è come se dietro di loro, questi animali, lasciassero una impronta, una scia luminosa che testimonia la loro vitalità, la loro purezza, la loro bellezza. Oltre un parcheggio per cinque automobili c’è la scuola. Nel borgo ci abitano centosessanta persone, di cui un afro-americano, un nativo, cinque dall’area delle isole del Pacifico e sei di altre razze. Si respira l’aria di Twin Peaks.
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